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Collana Macchione di Romanzi, Racconti e Poesie

“IL” VITTORIO e lui si preoccupava degli occhi di Gabriella Tadiotto Giamminola (978-88-946682-1-6)
€ 20,00
“IL” VITTORIO  e lui si preoccupava degli occhi di Gabriella Tadiotto Giamminola “IL” VITTORIO
e lui si preoccupava degli occhi
di Gabriella Tadiotto Giamminola
INCONTRA EDIZIONI

Marzo 2023
Devo iniziare da quell'immagine. Quell'immagine dolorosa e straziante, che non mi levo dalla mente. Ma sento che è da lì che devo partire. Vittorio sulla porta di casa, il 19 marzo di quel maledetto 2020. Vittorio col suo cappottino imbottito, non in barella ma sulle sue gambe, circondato da sconosciutivisibilmente infagottati in quelle tute integrali. Vittorio, per la prima volta nella vita, con lo sguardo smarrito. In piedi, uno davanti all'altro, ci guardavamo negli occhi senza dir nulla, aspettando che fosse l'altro a fare la prima mossa. Temendo quasi di salutarci, non solo di abbracciarci. “Me l'hanno portato via" pensai. Non potevo immaginare fosse l'ultima volta che lo vedevo ... il mio amore. Ma è andata davvero così, e non l'ho più visto. Per giorni e giorni non ho avuto la forza di alzarmi e di comunicare se non con i miei figli e Antonio che mi aveva messo in contatto con la sua amica Annabella, medico in prima linea sul fronte del Covid. Dopo giorni e giornisono andata al frigo a prendere uno yogurt. Un giorno Vittorio mi ha scrittoun WhatsApp: "Amore mio grande, tiprego abbi forza per me se hai bisogno ... ".  Poidi nascosto un messaggio a mia figlia: "Chicca, amore mio, ti prego dillo anche a Luca, state vicino alla mamma".  (Gabriella Giamminola)
 
Gabriella ci tiene a dire di non avere velleità di scrittrice. Anzi ad affermare con convinzione: "Ecco, ora diranno che tanto scrivono tutti e mi sono messa a scrivere anche io!" È vero, non è una scrittrice. Ma Gabriella ha fatto un grande lavoro sulla memoria e sul ricordo, anche doloroso, dove la parola è diventata scrittura e la scrittura strumento e dimora. Io, come consulente autobiografica, l'ho semplicemente aiutata a fare questo percorso. In certi punti un po' contro la volontà dei suoi figli - che Gabriella definisce, per la loro ritrosia, "ricci" - perché, con coraggio e tenacia, ha voluto mettere a nudo quella che è stata la più grande sofferenza della sua famiglia, attraverso i messaggi scambiati nelle tre settimane del ricovero di Vittorio. Non era giusto, come ha detto l'amica Giuliana, togliergli la parola in un libro che parla di lui e della sua grande forza. Il potere della scrittura è lenitivo. La scrittura certo non guarisce il dolore, ma ci consente di far affiorare le parole essenziali per narrarlo e forse farcelo accettare.   (Lilli Bacci)
 
 

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