UN VIOLINO NEI LAGER
La famiglia Levy da Torino a Tradate ad Auschwitz
di Massimo Trifirò
Dopo l’8 settembre 1943 le truppe di Adolf Hitler sono ormai padrone in Alta Italia e prende allora avvio la deportazione degli ebrei, già perseguitati da tempo a seguito delle leggi razziali di Benito Mussolini del 1938. La famiglia israelita dei Levy, che da Verona era emigrata a Torino, tenta allora di raggiungere clandestinamente la Svizzera neutrale per salvarsi e poi stabilirsi definitivamente a Londra. Si fermano a Tradate, un paese in provincia di Varese, in attesa che una delle organizzazioni partigiane locali li facciano sconfinare per sottrarsi alla Shoah che ormai sta infuriando nel territorio italiano controllato dal Reich. Là però la madre e i due figli saranno arrestati, mentre il padre riuscirà ad evitare la cattura quasi certamente con l’aiuto di Andrea Albisetti, l’eroico capostazione del paese che nel corso della guerra soccorrerà molte altre persone.
La destinazione dei prigionieri sarà il campo di concentramento in Polonia di Auschwitz-Birkenau nel quale, in tempi diversi, si compirà la loro tragica sorte. Il destino dei Levy, nel lager per la figlia maggiore e dopo la Liberazione per il fratello, sarà accompagnato dalla costante presenza di un violino che, da amanti della musica quali erano, avevano portato nel carro piombato che li trasportava verso il luogo nel quale era stata programmata la sistematica distruzione del popolo ebraico. In seguito proprio quello strumento musicale verrà ricordato come il violino della Shoah, testimonianza materiale dell’esistenza di innocenti assassinati senza colpa e uno dei simboli di una tragedia epocale che non ha paragoni nella storia dell’Umanità.
Massimo Trifirò è nato e vive a Lecco, della quale è Cittadino Benemerito. È lo scrittore che ha dedicato più pagine di narrativa alla sua città. È laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Storia. Fin da giovane è stato attratto dalla scrittura, alla quale si è costantemente dedicato con racconti, satira politica, ricostruzioni storiche e romanzi brevi a puntate. Ha collaborato a giornali nazionali, regionali e locali, a riviste nazionali e alla nota collana di spionaggio di Arnoldo Mondadori Editore. Oltre che di numerosi interventi sui periodici, è autore di decine di libri di diversa categoria: antologie di racconti, romanzi di spionaggio, comici e di genere fantastico, biografie religiose, studi evangelici, rievocazioni storiche in forma saggistico-narrativa, dialoghi filosofici, raccolte di aforismi, antologie poetiche, libri di satira politica a fumetti. Le sue opere più importanti sono una rivisitazione de I promessi sposi di Alessandro Manzoni (Il manoscritto graffiato, 2010) e un romanzo-saggio sulla Passione di Cristo (Gulgalta,2018). Collabora con editori di tutta Italia. Con Pietro Macchione Editore ha pubblicato La portadella salvezza. Calogero Marrone: un impiegato a Dachau(2022).