SOGGETTI SMARRITI di Gianni Spartà (978-88-6570-949-8)
€ 20,00
SOGGETTI SMARRITI
MILLE STORIE CADUTE DALL’ALTO
di Gianni Spartà
S’è spezzato uno scaffale di legno sul quale giacevano da anni faldoni impolverati. Non ha retto al peso e ha scaricato a terra 63 chili di fogli: le tessere di un puzzle da costruire per farne il quadro di un’epoca, grosso modo mezzo secolo. Ai pugili danno dieci secondi per rialzarsi dal tappeto, l’autore si è concesso dodici mesi, da novembre a novembre, per scrivere Soggetti Smarriti. Cadendo dall’alto, mille storie in equilibrio precario su una tavola si sono rivelate la sceneggiatura di un romanzo con protagonisti in carne e ossa: il mafioso che disonora il padre pur di consegnare alla legge cento assassini; la bella attrice rovinata dalle luci rosse e dalla droga; un commissario senza pistola nella Milano della mala; il tassista di Belgrado davanti a un edificio bombardato da caccia italiani; i ritratti di presidenti della Repubblica, ciascuno figlio del suo tempo, il partigiano, il picconatore, il patriota, il riabilitato, fino alla doppietta di Mattarella. Dal presente delle guerre e della dittatura degli algoritmi, al passato spensierato ma non privo di errori, orrori, miopie. Perché inventare? Le apparenze non ingannano più della realtà. Perché seguire un ordine cronologico? Questo libro è un giro sulle montagne russe della memoria: pensieri sparsi, salti in avanti e passi indietro, il sotto prima del sopra con un occhio ai lati, a costo di sembrare strabici.
Il giornallismo è come un violino, deve suonare buona musica dicevano i maestri della penna quando la credibilità del mestiere non era insidiata da fake news e algoritmi. Nella cronaca sempre più disinvolta che ha reso irrilevante persino la verità è facile stonare, ma Gianni Spartà ha dribblato l’insidia con lo strumento della memoria: è riuscito a mettere insieme le note di una vita e ne ha fatto un concerto.
Se state leggendo queste righe non andate all’indice del libro, aprite una pagina a caso: il bello di Soggetti smarriti è l’imprevedibilità, come la storia che non assegna un calendario alle notizie, piccole o grandi che siano. Ci sono i mesi a scandire fatti e personaggi, a fare da spartito a un racconto che si nutre della curiosità dell’autore, cinquant’anni di cronaca filtrata da uno sguardo partecipe, immune a ogni indifferenza secondo la lezione di Umberto Eco: una cultura si costruisce attraverso il ricordo, meglio con la selezione dei ricordi. …
Soggetti smarriti si può considerare un atto d’amore per il giornalismo di gambe, di testa e di cuore, quello che oggi annaspa un po’ smarrito nella palude dell’informazione conformizzata. Spartà, avrebbe detto Giovanni Arpino, è un bracconiere di storie: vuole vedere per raccontare, applicando le regole che nessun algoritmo potrà mai sostituire. La prima: andare sul posto. La seconda; nessun fatto senza una storia, nessuna storia senza un personaggio; terza: quando scrivi che dodici scalini servono per arrivare al terrazzo devono veramente essere dodici…. Spartà aggiunge il sentimento, come nel ricordo di Roberto Maroni, l’amico diventato ministro con il quale ha condiviso un bagno fuori programma al largo di Lampedusa. Il saluto è un’epigrafe: “Nel blu dipintodi blues…”.
Giangiacomo Schiavi
Gianni Spartà, giornalista professionista dal 1975, cavaliere della Repubblica, è laureato in Giurisprudenza e abilitato alla professione forense. Nato a Messina, risiede da sempre a Varese. Ha scritto biografie e saggi: da Mister Ignis - Giovanni Borghi nell’Italia del miracolo è stata tratta una fiction trasmessa su Rai1.
Tra altri libri: Questa è la storia; Felice Rusconi, la carriera di un magutt; Romanzo Industriale; Vivere d’aria; Se lo dice lei; Paul & Shark, una storia italiana; Tutta un’altra storia; Pensieri Positivi - Salvatore Furia il cacciatore di stelle; La Luna sulle ali - Colloqui
con Giuseppe Zamberletti; Don Vittorione l’Africano.
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