RISPETTABILITÀ ALTOMILANESESardo Castiglioni, classe 1964, ragioniere bustocco immobile nello spazio e nel tempo, diviene d’improvviso insensibile al richiamo disperato delle buone regole e del civismo dopo l’arresto di un figlio per droga. Una confessione in tribunale lo restituirebbe all’ingranaggio stritolante della sua normalità precedente.
Attorno a lui, ciò che rimane di una collettività giudicata perfetta.
 
Provincia. O meglio la provincia. Scrigno di valori secolari, ma anche terra di contraddizioni aspre e stridenti. Il dolce nettare dell’amore e l’odio venefico. Rigore morale e peccato. Solidarietà e indifferenza. Generoso altruismo e morboso attaccamento alla ‘’roba’’. Laboriosità e lassismo. Tutto questo, spesso, a celarsi dietro l’apparenza di una parete uniforme e levigata: la Rispettabilità.
Con “Rispettabilità alto milanese” Giorgio Dalceri affonda sguardo e scandaglio in tutto questo. Sardo Castiglioni è un ragioniere sessantenne di Busto Arsizio e bustocco verace, padre ormai anziano di due figli di diciotto e dieci anni, e marito di una calabrese dall’infanzia trapiantata al nord e affetta da un oscuro disagio psichico mai diagnosticato. L’armonia di facciata, dietro cui si nascondono delicati equilibri e il vuoto affettivo, e quella rispettabilità, costruita con il tempo e nel grigio anonimato della quotidianità, si dissolvono negli anni, nella notte in cui il figlio maggiore viene arrestato per spaccio di droga davanti alla sua scuola. Nella Busto della pre-pandemia inizia per lo sconfitto Castiglioni un viaggio allucinante che lo vedrà dibattersi, nella totale incapacità di agire da padre e capofamiglia, fra tormenti personali, rigori di legge, kafkiani meandri burocratici. Fino alla imprevedibile, amarissima conclusione.
Dalceri ha scritto un romanzo ‘’vero” che, proprio per questo, risulterà forse divisivo e innescherà polemiche. Ha scritto della provincia. Uno scrittore provinciale? Ai facili e prevedibili detrattori si può rispondere con le parole di Alfonso Berardinelli, critico letterario e italianista: “Cassola e Bassani, il primo con la sua Maremma e il secondo con la sua Ferrara, sarebbero narratori provinciali? Perché no? La migliore narrativa è quasi sempre provinciale. Anche Don Chisciotte e i fratelli Karamazov, anche Faulkner e García Márquez raccontarono storie di provincia”.(dalla prefazionedi Gabriele Moroni)
 
Giorgio Edoardo Dalceri (Milano 1981), inserito all’interno della raccolta “Poetica vol. VII” ed. 2015, ha esordito nel 2018 con il romanzo vero “Frenny” (Viola Editrice). Vive e lavora a Busto Arsizio, dove mantiene famiglia e domicilio fiscale.