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Collana Macchione di Storia e Biografie

PARIGI 1944. Il ragazzo che non voleva morire di Jean-Jacques Lorch (978-88-6570-851-4)
€ 15,00
PARIGI 1944 Il ragazzo che non voleva morire di JeanJacques Lorch PARIGI 1944. Il ragazzo che non voleva morire
di Jean-Jacques Lorch.
Traduzione di Manuela Vasconi

 

Nel suo primo lontano ricordo, si era nel 1934, Jean Jacques Lorch è disteso carponi sul pavimento di un autobus per evitare un lancio di pietre. Si trovava con la mamma in piazza Chateaudun a Parigi, in mezzo ad una manifestazione dell’estrema destra contro il Partito Comunista Francese. Agosto del 1939, insieme alla madre Jean-Jacques viene mandato in campagna, in una località protetta, a Mortagne nell’Orne. L’urlo delle sirene che annunciano l’inizio della guerra sorprende Jean-Jacques mentre è alle prese con la sua prima lezione di pianoforte. Poi di nuovo a Parigi per il ritorno a scuola nell’inverno tra il 1939 e il 1940, maschera anti-gas a tracolla. Nel giugno del 1940, con l’occupazione di Parigi da parte delle truppe naziste, tutto precipita. Jean-Jacques vede crollare tutto il proprio benessere materiale e affettivo, soprattutto perché la sua è una famiglia ebrea. Lasciando in mani fidate le attività commerciali del padre, che possiede alcuni negozi di calzature nel centro di Parigi, la famiglia si rifugia da amici fraterni a Limoges, nel Sud, dove il governo del Maresciallo Pétain, eroe pluridecorato della Prima Guerra Mondiale, sembra essere garanzia di sicurezza. Purtroppo il collaborazionismo del Governo di Vichy determinerà la lunga odissea della famiglia da un paese all’altro, in treno o in bicicletta o a piedi grazie all’aiuto di qualche amico o parente. Ed è la FAME di VITA di Jean-Jacques, siamo ormai nel 1944, che “costringe” i genitori, ormai sfiniti e psicologicamente arresi, ad una continua fuga fino alla salvezza.
 
Jean Jacques narra la propria odissea con una commovente ironia che sollecita lo spirito critico dei lettori e parla anche alle nostre giovani generazioni, perché siano vigili rispettando i valori di LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, SOLIDARIETÀ, fondamenti universali di ogni autentica DEMOCRAZIA. Jean-Jacques non ha mai voluto pubblicare queste sue memorie, che tanto richiamano per atmosfere i film di Truffaut sull’adolescenza, perché ha sposato Francine Christophe, l’autrice dell’ormai celebre libro “Non sono passata per il camino” (Macchione Editore, 2007), proprio per lasciare campo alla testimonianza più drammatica della moglie, finita da bambina insieme alla madre Marcelle nei Campi, prima francesi e poi nazisti. Ma ora, per una visione più completa della SHOAH, è maturato il tempo per la pubblicazione anche del libro inedito di Jean-Jacques.

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