Florio ha a che fare con zucche di vario tipo in una località montana del Lago Maggiore. Omicidi dal movente inspiegabile e dall’eclettica esecuzione, metteranno a dura prova la sua tenacia. A salvarlo sarà un colpo d’astuzia condiviso con l’alter ego Sciavino. Il sapore “lacustre”, oltre che da una magica atmosfera autunnale, è dato da personaggi che tratteggiano una storia bizzarra ma per nulla improbabile. Marcuzzi non tradisce i lettori con una narrazione sarcastica e incalzante.
Alla medesima serie appartengono Squillo di Morte a Maccagno, Inferno a Sasso Galletto, Ghiaccio tagliente a Ghirla, Mistero nero a Castelveccana, Eco di sangue a Colmegna, Assassinio sul Tresa, Macabra vendetta a Brinzio, Shakerata fatale a Stresa. Dello stesso autore sono anche Lo speziere di Porto Valtravaglia, Thrillogy, Il ritorno di Eva.
Marco Marcuzzi nasce a Treviso nel 1962. Figlio di un illustratore, cresce a Venezia, poi a Firenze e in Valcuvia. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Brera intraprende la professione di pianista e compositore di musica per cinema e teatro, a cui abbina per alcuni anni l’attività di fotografo vedendosi pubblicati due libri sulla Toscana. Oggi, parallelamente alla musica, scrive romanzi e racconti noir in cui emergono il cinismo veneziano, la causticità toscana e la fantasia crudele che aleggia nelle valli del Lago Maggiore: ingredienti piccanti dell’esistenza che col pianoforte non gli è possibile raccontare.