La vicenda si svolge sul finire della sesta dinastia detta “delle piramidi”. Il grande faraone Pepi chiamato col nome reale di Neferkara era alfine morto. Il suo regno lunghissimo era finito. Si aveva avuto modo di pensare che si trattasse di una stabile dinastia quella iniziata con lui, ma purtroppo fu portatrice di grossi problemi di successione al trono di Buto e di Nekhebet poiché il faraone sopravvisse anche ad alcuni di coloro che avrebbero dovuto essere i suoi eredi. Gli successe alla fine il figlio Merenra Nemtiemsaf II° che regnò solamente un anno poiché una congiura pose fine al suo regno. Furono i Nomarchi a tramare contro di lui.
Dopo quattro romanzi di ambientazione medievale legati al contado del Seprio, lo scrittore e giornalista Silvio Foini torna con questo romanzo al suo primo amore: la storia dell’antico Egitto, delle dinastie di Faraoni che l’hanno reso potente e di una straordinaria civiltà che ci affascina ancora oggi.
Foini vive e lavora a Mozzate, provincia di Como, ed è stato nominato Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana dal presidente Scalfaro il 27 dicembre 1996.