IL SECONDO QUARTO di Carlo Bretzel (978-88-6570-655-8)
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IL SECONDO QUARTO
DI CARLO BRETZEL
Gli anni che l’Autore ci racconta partono dai primi, difficilissimi, della ricostruzione del dopoguerra, in una nazione sconfitta e occupata; e poi il decisivo referendum del 2 giugno 1946 (anno in cui anche le donne votano, finalmente), quando si sceglie la Repubblica e Enrico De Nicola viene eletto capo del governo. È il periodo dei tre grandi partiti: il Partito Socialista, il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana, col problema di ricostruire il paese e riuscire a far sopravvivere le fasce meno agiate della popolazione.
Sono molti i momenti storici citati in questo mémoir: la Guerra Fredda, con i socialisti e i comunisti che rimangono fuori dal governo De Gasperi nel 1947, fino al fatale 18 aprile del 1948, quando la vittoria della Democrazia Cristiana alle urne sembra esorcizzare la paura borghese del pericolo comunista prima che l’attentato a Togliatti del 1948 scaldi gli animi minacciando la rivoluzione. E poi la legge truffa di De Gasperi nel 1953, e la nuova generazione di politici che alla sua morte prendono le redini del governo, Moro e Fanfani, il boom economico e la Seicento, le prime tv che aiutano l’unificazione linguistica del territorio nazionale.
L’autore è nato a Marostica, la città della partita a scacchi figurata, il 5 settembre 1927 con ascendenti famigliari triestino da parte di padre e veneziano da parte di madre. Fino alla fine della guerra ha vissuto a Bassano del Grappa partecipando alla resistenza dopo l’8 settembre 1943 e ai combattimenti per la liberazione della città nell’aprile del 1945, inquadrato nelle file della Brigata Giovane Italia. Dal 1947 si è stabilito a Milano, dove, conseguita la laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi, ha iniziato l’attività professionale, tuttavia con poca soddisfazione, per cui ha accettato un impiego presso una e poi la dirigenza presso altra impresa assicuratrice, dove rimase per cinque anni, con missioni e permanenze all’estero. Nel 1971 si è re-iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano e da allora, per cinquant’anni, ha esercitato ininterrottamente la professione, svolgendo attività giudiziaria che lo ha portato ad operare avanti moltissimi tribunali e corti in tutta Italia, con saltuarie difese svolte all’estero. Attualmente, alla veneranda età per buona sorte raggiunta, sta rinchiuso in casa per evitare contagi della pandemia di coronavirus, ma seguita a lavorare e a scrivere per raccontare gli episodi più salienti della sua vita, che ha diviso in quarti. Il primo è stato pubblicato da tempo sotto il titolo “Fazzoletto rosso al collo e arma in pugno”, mentre questo secondo quarto riguarda l’inizio dell’attività lavorativa e l’esperienza coniugale durata felicemente e solidamente per oltre un decennio, con i diversivi che l’hanno allietata.
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