IL LIBRO NERO DEL COMUNISMO ITALIANO La collaborazione occulta di Togliatti con l’Ovra di Roberto Festorazzi (978-88-6570-740-1)
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IL LIBRO NERO DEL COMUNISMO ITALIANO
La collaborazione occulta di Togliatti con l’Ovra
di Roberto Festorazzi
Il libro che il lettore ha tra le mani è il frutto di dieci anni di faticoso scavo, il risultato di un’indagine serrata e implacabile nell’obiettivo da raggiungere.
Si trattava di scendere nei bassifondi della storia, di immergersi in acquitrini maleodoranti, di affrontare la stratificazione di ambienti, storie e paesaggi umani torvi.
Soprattutto, bisognava piegare e vincere vincoli omertosi, violare segreti ben custoditi dal conformismo culturale e politico dominante: scoprire nuovi “armadi della vergogna” e riuscire a decrittare una vicenda orribile, rimasta coperta da un codice inaccessibile che andava tradotto, per poter passare dal linguaggio cifrato a quello “in chiaro”.
Chi scrive ha dovuto varcare, attraverso autentiche botole, un “mondo di mezzo” che lo ha condotto a esplorare, con la sola luce di una torcia e un taccuino per gli appunti, veri e propri gironi infernali.
Percorrendo stretti cunicoli, gallerie sotterranee, ha così potuto accedere a cimiteri del silenzio dove sono sepolte vicende inconfessabili che ci interpellano da vicino tutti quanti.
Reduce da queste esplorazioni nei territori dell’ombra e dell’oscurità, prima di riconquistare la luce del sole, l’autore ha udito distintamente il clangore delle porte blindate che si chiudevano alle sue spalle, forse per sempre.
Non è perciò esagerato concludere che questa inchiesta abbia finito per assumere, per chi l’ha condotta, e qui raccontata, il valore e il significato di un percorso esistenziale.
Roberto Festorazzi, con questa opera, colma una gigantesca lacuna storiografica, in quanto non esiste alcuna pubblicazione che documenti la genesi del comunismo italiano come una vicenda di straordinaria criminalità politica.
L’autore, con un imponente scavo d’archivio, ha potuto dimostrare, non soltanto la totalmente illegale conquista del Partito comunista, da parte di Antonio Gramsci, con la brutale liquidazione del fondatoree primo leader del partito, Amadeo Bordiga.
Ma, soprattutto, con molti documenti, e con illustrazione di centinaia di casi individuali di vittime e carnefici, è riuscito a provare che Togliatti, e la leadership staliniana del Partito comunista, a partire dal 1928-30, misero in atto una collaborazione sotterranea, e sistemica, con gli apparati repressivi dello Stato fascista, per annientare, in Italia, la vecchia corrente dell’ex leader defenestrato Bordiga, e più in generale tutti i quadri dirigenti e i militanti del partito che si opponevano allo stalinismo.
La “purga” di Togliatti venne condotta con una vera e propria strategia di “delazione di massa” che fornì al regime di Mussolini tutti gli elementi utili a smantellare la presenza organizzata del partito clandestino.
In tal modo, il Pci poté “purificarsi”, e “decontaminarsi” ideologicamente dagli antichi residui del leninismo, tanto a Mosca, quanto a Parigi, dove il gruppo dirigente staliniano del Pci si consolidò, con tutta la rigidità del suo dogmatismo, nel corso degli anni Trenta del Novecento.
Roberto Festorazzi (Como, 1965),giornalistaprofessionista,ha scritto per quotidiani e settimanali nazionali.
Attualmente collabora con il
Corriere del Ticino.
Tra i suoi numerosi libri:
Mistero Churchill, Gli archivi del silenzio, Rivoluzionari, Secret, Il golpe di Dongo, Il capitano “Neri” e la morte del Duce, D’Annunzio e la Piovra fascista.