GIANNI RODARICircoscrivere un autore nel recinto di alcune sue opere è sempre riduttivo e nasconde la portata del suo reale influsso culturale. Su Rodari abbiamo da tempo i testi biografici di Argilli (suo amico e collaboratore, che scrive nel 1990 la prima e fondamentale biografia); due anni dopo si aggiunge il prezioso lavoro di Pino Boero con la sua guida all’opera di Rodari giunta alla terza edizione. Al 2020 risale il lavoro di Vanessa Roghi, particolarmente attenta al contesto storico e pedagogico, e quello di Daniela Marcheschi che ha curato la pubblicazione del Meridiano Mondadori che raccoglie le opere più significative dello scrittore.
Con il presente lavoro Giorgio Diamanti colma ulteriori spazi di approfondimento sulla parabola umana di Rodari, la sua evoluzione come persona, dagli inizi formativi in seminario fino all’attivismo convinto in ambito sociale, giungendo come protagonista autorevole sulle principali testate di sinistra del dopoguerra (l’Unità e Paese Sera), modificando in modo evidente i propri riferimenti culturali ed esperienziali in sintonia con l’evolversi della società italiana, senza mai rinunciare però, in modo personale e coerente, ad una sensibilità umana profonda e partecipe del destino degli ultimi, in modo particolare dei bambini. A questa prima parte biografica del volume se ne affianca un’altra che mette a fuoco alcuni temi ricorrenti che emergono dalla sua attività di giornalista.
(Giorgio Banaudi)