“ Mentre indugiavamo, la bruma del mattino si scioglieva e uno stuolo di pinnacoli selvaggi ci squadrava dall’alto, sopraffatti essi stessi da una torre gigantesca che appariva indistinta sopra di loro. Stavamo entrando in uno scenario strano e nello stesso tempo eccitante. Le forme consuete del paesaggio alpino erano mutate; come per subitaneo incantesimo ci trovammo fra boschi più ricchi, torrenti più puri e picchi più fantastici… Il prato sul quale ci trovammo era proprio al centro di tanta bellezza. Imponente di fronte a noi si ergeva una roccia colossale, uno dei più prodigiosi monumenti delle forze della Natura”.