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La leggenda dei giorni della merla
La leggenda dei giorni della merla

I GIORNI DELLA MERLA
Leggenda lombarda


Tanto tempo fa il mese di Gennaio aveva solo 28 giorni. Tra tutti era il più cattivo e si divertiva un mondo a mettere in difficoltà uomini e animali scagliando sulla terra ondate di gelo e bufere di
pioggia e neve. Era molto invidioso degli uccelli perché riuscivano a svignarsela in paesi più caldi. In più, quelli che rimanevano se la cavavano lo stesso fino all’arrivo di suo fratello, Febbraio e poi della Primavera.

Era molto arrabbiato con una merla. Era bellissima e come tutti i merli aveva le piume bianchissime e il becco giallo.
Per mettere al riparo i suoi merlotti dal freddo, era riuscita con molta fatica a fare provviste sufficienti e per tutto l’inverno erano stati insieme al calduccio nel nido. L’ultimo giorno del mese, pensando di essere ormai fuori pericolo, la merla uscì dal suo rifugio, volò su un ramo e si mise a fischiare.
Subito Gennaio si avvicinò con la faccia scura e i ghiaccioli che pendevano dalla barba.
- Cos’hai da essere allegra?
- Sono felice perché non abbiamo patito il freddo e la fame, domani arriverà Febbraio e poi la Primavera!
- Ah, è così! - esclamò lui inviperito. - Te la farò vedere io!
Se ne andò da suo fratello Febbraio meditando vendetta.
Febbraio a quei tempi aveva 31 giorni ed era un mese allegro, soprattutto quando arrivava il carnevale.
- Mi presti tre giorni? - gli chiese.
- A cosa ti servono?
- Devo terminare un lavoro - mentì Gennaio.
Febbraio acconsentì e il fratello si mise in azione. Scatenò le tempeste più devastanti e coprì la terra con un pesante strato di neve e ghiaccio.
Gli uomini non uscivano neanche di casa e tenevano ben accesi i fuochi nei loro camini. Nel nido i merlotti tremavano e niente riusciva a scaldarli.
Allora la merla ebbe un’idea.
- Venite con me e non abbiate paura.
Prese col becco i merlotti e, ad uno ad uno, li portò al riparo sotto il comignolo di un camino. L’aria era piena di fumo e fuliggine, i piccoli tossivano, ma almeno si stava al caldo. Rimasero lì tre giorni, fino a che il gelo cessò. L’avevano scampata!
Ma quando uscirono videro con sconcerto che il fumo e la fuliggine avevano annerito le loro belle piume e non erano più gli uccelli che tutti invidiavano. Gennaio aveva ottenuto in parte la sua vendetta.
- Pazienza! - disse la merla spiccando il volo.
- L’importante è vivere!
- L’importante è vivere! - ripeterono i merlotti felici.
E’ da allora che i merli hanno le penne nere.
Gennaio, quell’imbroglione, non ha mai restituito i giorni a suo fratello e tutti gli anni, prima di andarsene, sfoga la sua rabbia scatenando tormente di neve e ondate di gelo.
- Tornerò l’anno prossimo, ve lo prometto! - ripete, e non si accorge che dietro di lui le piante mettono le prime gemme, le porte e le finestre si aprono e gli animali fanno capolino dalle loro tane sbadigliando e sorridendo per l’arrivo della bella stagione, come quel giorno lontano di tanti anni fa.

Chiara Zangarini
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