Viaggio in drone al Sacro Monte di Varese
di Eugenio Manghi
Eugenio Manghi ha percorso la Via delle Cappelle tante volte. A piedi, in slitta, con gli sci da fondo e perfino “idealmente”, guardandola dai piccoli aerei, alianti e motoalianti di cui si è servito per fotografare e filmare la “sacra montagna”.
Da qualche anno la tecnologia ci ha regalato il DRONE, un piccolo oggetto capace di fare “cose miracolose”. Dotato di una macchina fotografica o una telecamera, consente l’accesso a nuove prospettive e ci permette nuove suggestioni.
Può portare una fotocamera e il suo grandangolare a un metro da una croce, in alto, per ammirare in primo piano un ferro battuto che sta là da 400 anni e nel contempo godere della bellezza del lago di Varese. Oppure fare il ritratto di una statua a 10 metri d’altezza, senza dover salire sul cestello di un’auto gru. E, nel contempo, mostrare il meraviglioso paesaggio tutt’intorno.
Eugenio Manghi non si è lasciato sfuggire questa straordinaria occasione. Ed ecco il risultato, con una carrellata di immagini che ci fanno vedere il Sacro Monte e il panorama prealpino come lo vedrebbe un nibbio intento a sorvolare una seicentesca cappella durante una tiepida mattina di primavera.
Le foto sono accompagnate dalla chiara e precisa descrizione delle Cappelle realizzata da Paola Viotto con la traduzione in inglese di Susi Clare.