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Collana Macchione di libri su Tradizioni e territorio

La filovia dello Stelvio. Storia di dighe e di filovie per trasporto merci in alta Valtellina e nel mondo di Alessandro Albé e Sergio Viganò (978-88-8340-271-5)
€ 20,00
La filovia dello Stelvio Storia di dighe e di filovie per trasporto merci in alta Valtellina e nel mondo di Alessandro Albé e Sergio Viganò

La filovia dello Stelvio. Storia di dighe e di filovie per trasporto merci in alta Valtellina e nel mondo
di Alessandro Albé - Sergio Viganò


La filovia Tirano–Tre Baracche, che si svolgeva per 46 km lungo la strada statale dello Stelvio, fu realizzata negli anni 1939-1940 dall’AEM di Milano per la costruzione della diga di San Giacomo, in alta Valtellina, a 1950 m s.l.m. Il principale scopo della “filovia dello Stelvio” era il trasporto del cemento che, contenuto in bidoni della capacita di 400 kg, raggiungeva i cantieri in quota per mezzo di tre diversi sistemi di trasporto: la ferrovia fino a Tirano (428 m s.l.m.), la filovia da qui a Tre Baracche e, infine, le teleferiche per l’ultimo balzo fino ai cantieri. Durante gli anni tragici della guerra l’AEM realizzò un nuovo, sbalorditivo impianto, portando la filovia su fino ai cantieri di San Giacomo lungo una strada di montagna non asfaltata di 19,5 km con 21 tornanti. La filovia si rese utile anche per la costruzione della nuova diga di Cancano (1954–1956), con la cui ultimazione cessò l’utilizzo della filovia. Il grosso del parco dei veicoli era costituito da sedici “filocarri” a tre assi, capaci di trasportare 24 bidoni per il cemento. Vi erano anche due filocarri a due assi e due “filocorriere” per il trasporto del personale. Nella storia ormai piu che centenaria delle filovie, non sono stati moltissimi i casi in cui questo sistema e stato utilizzato per il trasporto delle merci. La filovia dello Stelvio eccelle su tutte le altre: e stata la piu lunga, quella a piu alta quota, con il maggior numero di veicoli, ed e stata relativamente longeva. L’excursus sull’impiego della trazione elettrica ai veicoli stradali per il trasporto merci si completa con un capitolo dedicato ai dumper minerari, compresi gli enormi mezzi diesel-elettrici di alcune miniere a cielo aperto, soprattutto in Africa, che si avvalgono del cosiddetto “trolley-assist”. 

 

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