“In questi giorni la giustizia ha raggiunto con la sua arma che non perdona gli elementi responsabili del terrorismo fascista. Il giudizio delle loro attività è stato rapido e l'esecuzione capitale le ha seguito immediatamente, senza che fosse espletata, dicono, quella procedura legale la cui mancanza è stata tanto deprecata e maledetta nel sistema abbattuto. Se chi ha agito ha agito in questi termini, lo ha fatto è perché da tempo avevano proceduto ad un esame ben scrupoloso delle attività di ogni singolo criminale...” (Corriere Prealpino, 1 maggio 1945)
Pietro Macchione ricostruisce in modo documentato le modalità di azione dei tribunali straordinari e ordinari che operarono in provincia di Varese dopo la liberazione dal nazifascismo, sul finire di una guerra totale che aveva profondamente segnato le coscienze, in una condizione economica caratterizzata da forti tensioni, dall'insicurezza e in un clima in cui nemmeno lo stesso CLN provinciale riusciva a controllare la pressione sociale che reclamava una giustizia sommaria. (dalla prefazione di Enzo R. Laforgia)