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Pietro Macchione Editore, chi siamo e presentazione

Chiacchierata semiseria con l'Editore, a mo' di biografia

 

Chiacchierata semiseria con l'Editore Pietro Macchione, a mo' di biografia.
 
I primi anni
 
Sono nato a Cosenza il 19 ottobre del 1943, in realtà il posto esatto è Donnici inferiore che è una frazione poco lontana, 6 km. Donnici, dominici, luogo del signore perché c'era un luogo fortificato “del signore”: quel luogo, come è dimostrato anche dalla dedicazione della chiesa a San Michele Arcangelo, era un principato del tempo dei Longobardi, poi passato sotto il dominio dei Normanni.
 
Il liceo, l'università e la politica
 
In seguito mi sono trasferito in città. Per volontà di mia madre sono andato al liceo classico, guai a me se non lo avessi fatto e lì mi sono appassionato a storia, filosofia, cultura e tante altre cose belle...
Già dal '58 ero entrato in politica e ho girato in lungo e in largo la Calabria per il Partito Comunista e la FGCI. A quei tempi era una cosa stranissima, c'era anche chi mi guardava male, ma c'era chi mi apprezzava perché la mia era una scelta coraggiosa, per un giovane soprattutto. Mi ricordo che c'era una specie di moda nelle famiglie bene di portare a casa ogni tanto il giovane comunista per un confronto di idee, un'usanza che in realtà si è sviluppata per molti anni, successivamente mi è capitato anche a Roma.
A Cosenza non c'era l'università, così ho fatto la grande scelta, grazie ai miei genitori, di andare a studiare Storia e Filosofia a Roma, dove ho vissuto 4 anni indimenticabili, anche un po' di più, legato a tutti gli avvenimenti culturali, politici...
Ho partecipato a tutti i “casini” politici degli anni 60, senza perdermene uno. Studiavo moltissimo, ma con un mio metodo particolare, prima ero iscritto a Legge, poi ho optato per Filosofia perché non richiedeva un impegno così dettagliato e preciso. Io non potevo perché avevo per la testa molte altre cose.
Mi sono laureato dopo lunghe traversie con una tesi storica sull'illuminismo rivoluzionario, così come sono sempre stato io.
Ho sempre partecipato alla vita culturale, circoli, giornalini studenteschi e no, ho collaborato a varie riviste e a Roma ho scritto racconti, ho abbozzato qualche romanzo e una pièce teatrale. Ho pubblicato in varie maniere, a volte su giornali importanti, a volte così così e facendo centomila cose, non facevo mai una cosa sola, ho sempre “vissuto”, questo era il concetto vero, nel senso che tutto ciò che c'era da inventare, a cui prendere parte, con molta fantasia l'ho sempre fatto.
 
L'approdo a Varese
 
Poi ho conosciuto una “bela tusa” e per non perderla sono venuto a Varese, deciso nel contempo a ricominciare la vita quasi daccapo.
A Varese ho scelto per i primi anni la strada dello scrivere, sono partito a collaborare con La Prealpina, poi ho collaborato con il sindacato scuola, sono stato uno dei primi che ha fatto il sindacato scuola a Varese, ho fatto parte di un po' gruppi politici estremisti, uno l'avevo persino fondato a Cosenza (Gruppo R). Nel '69 sono stato espulso dal PCI di Cosenza perché ero troppo a sinistra, ma poi a Varese mi hanno reintegrato e sono tornato nella politica vera e propria. Dopo il sindacalista nella CGIL ho iniziato a fare esperienze in campo amministrativo. Sono stato 18 anni in Consiglio comunale a Varese, per concludere come Assessore all'Urbanistica negli anni '90.
 
La scuola
 
Dopo aver insegnato a Venegono Superiore e per due anni all'ITC Tosi di Busto Arsizio sono stato trasferito all'ITC Daverio di Varese. Qui c'era una grossa cellula di sindacalisti di sinistra e quando è stato fondato l'ITPA, che all'inizio era una sede staccata del Daverio, finimmo tutti in via Albani, l'ex collegio dove adesso c'è il Centro Gulliver. Quando diventammo autonomi la scuola fu intitolata Nuccia Casula in onore alla famosa partigiana varesina. C'erano Tullio Cannillo, responsabile di Lotta Continua, Attilio Cannella, magnifico letterato, ma anche idealista-integralista, sicuramente più di me, e tanti altri docenti di grande spicco. Si era nel 1974. Era una scuola alternativa. Essendo decentrata rispetto alle altre era meno controllata, spesso da lì partivano cortei di tutti i tipi verso Varese, andavamo a studiare nei prati, occupazioni perenni, lezioni alternative...
 
L'esperienza politica
 
Come Assessore all'Urbanistica ho collaborato dapprima con Angelo Monti, poi con il Sindaco Raimondo Fassa, leghista. Questo spirito di collaborazione con la lega mi è costata la seconda espulsione dal partito. Abbiamo messo in cantiere opere importanti, alcune si sono realizzate, altre no. Ad esempio il risanamento dell'“area Cagna” di Biumo, progetto realizzatosi come previsto dal primo minuto, con l'insediamento del Liceo Musicale (progetto del 94). Il piano regolatore prevedeva la salvaguardia e la valorizzazione della città storica grazie al recupero conservativo. Abbiamo salvaguardato le ville storiche e bloccato le speculazioni edilizie. Avevamo progettato il proseguimento di viale Europa, al quale si è opposto un Comune vicino, mentre nella zona dell'ex Malerba abbiamo progettato una tangenzialina che bypassava il viale Borri. Avevamo previsto anche il trasferimento del Liceo Artistico al castello di Belforte che avrebbe comportato il risanamento di questo edificio storico, ma c'è stata l'opposizione degli insegnanti, perché era troppo decentrato: insomma si discuteva molto in città. Un grosso contributo è stato dato dall'arredo urbano che ha cambiato il volto di Varese e dalla sistemazione della zona delle Corti.
 
Studioso, storico, giornalista
 
Dal '69 / '70 sono stato subito accolto bene dall'ambiente culturale: ho iniziato a collaborare con La Prealpina, ho frequentato i circoli culturali del tempo, ho conosciuto Luigi  Ambrosoli, Franco Giannantoni che già facevano attività politica e culturale. Era il tempo anche della politica... c'era il Manifesto che allora era un'entità politica nuova. Il mio esordio come scrittore è stato con la narrativa: su La Prealpina ho iniziato a pubblicare i primi racconti che avevo composto in parte a Cosenza, in parte a Roma e ne veniva pubblicato più o meno uno ogni 10 giorni. Allora il vicedirettore era Miglierina. Questa collaborazione è diventata costante perché il Preside Lorenzo Marcelli, Direttore della Prealpina del Lunedì, apprezzava quello che scrivevo  e mi offrì uno spazio anche sul suo settimanale. Inoltre su La Fiera Letteraria, rivista nazionale settimanale con sede a Roma, si pubblicavano racconti inviati dai lettori e passati al vaglio critico di giornalisti e uomini di cultura.  Ne mandai alcuni dei miei  ed ebbi un giudizio lusinghiero. 
La narrativa però l'ho persa per strada perché nel tempo ho iniziato ad occuparmi di altro: militando a sinistra ricercavo e scrivevo storie e biografie di personaggi della sinistra varesina. Così  è cresciuto in me questo interesse per la storia locale. 
Negli anni '70 e  '80 su La Prealpina scrivevo articoli sulla Resistenza e sulla cultura varesina. Alla fine degli anni '80 è arrivato a Varese Mino Durand come Direttore della Prealpina. Ex inviato speciale del Corriere della Sera, insieme a Bartolini e a un siciliano di cui non ricordo il nome, mi hanno chiamato per scrivere  in modo fisso una rubrica di storia locale raccontata: un mix tra letteratura e storia. Scrivevo anche di varesini illustri, figure importanti per la storia e la cultura locale. La mia rubrica usciva il giovedì e si intitolava Passato, Presente e Dintorni. Questa esperienza è durata 10 anni. Avevo anche una pagina la domenica, su Lombardia Oggi. Invece sulla Prealpina del lunedì  a quel tempo mi occupavo di agricoltura, tradizioni, riti. Collaboravo con Tracce, ero molto amico di Roberto Nebuloni che era il direttore del tempo; con Lombardia Nord Ovest, con la Rivista della Società Storica Varesina.
 
Scrittore
 
Poi sono passato ai libri. A Varese non c'era nulla di storico narrato sulla vita del Partito Comunista e ho iniziato con lo scrivere su questo aspetto trascurato della storia locale. Poi ho allargato la ricerca a personaggi importanti o contemporanei dell'industria e della cultura. Ho pubblicato prima con  la Franco Angeli di MIlano, poi direttamente a Varese con la Lativa. 
Io mi sono posto in quest'ottica: sono appassionato, ma sono un “terùn”, ignorante in materia. Mi metto a scoprire quello che c'è per metterlo in risalto e divulgarlo. Con spirito simpatico, giovanile, ricercando la valorizzazione e mai la polemica. Ho sempre cercato di esaltare il positivo, pur senza nascondere gli aspetti critici, mai cercando la polemica. Nel taglio degli articoli che scrivevo trapelava il mio amore per questa città, la gente se ne accorgeva e me lo diceva. 
Nell'85 ho scritto la Storia della Macchi, poi della  Franco Tosi, poi il libro sul teatro a Varese, una storia molto importante su due secoli di teatro … mica da ridere! Con collegamenti con gli industriali che ne erano i “patron”, ad esempio Chiesa, uno degli eredi della Poretti, che voleva fare di Varese la capitale della lirica rivaleggiando con Milano (e per anni c'è riuscito). Infatti molte vie a Varese sono dedicate a compositori ed attori. Lui gli commissionava le opere e loro venivano. Il teatro è solo un aspetto. Poi, con Una Provincia Industriale (1991) collaborando con l'Univa ho iniziato le indagini sulla nascita e lo sviluppo dell'industria nel Varesotto, personaggi, invenzioni, imprenditoria, il quid della Varese moderna e contemporanea. Lo dico di nuovo senza nessuna polemica: i varesini non sono coscienti delle cose importanti che hanno fatto e non riescono ad esserlo, perché hanno un senso di distacco che non ha giustificazioni.
Per quanto riguarda i personaggi, in Letteratura e Popolo (1984) espongo le esperienze letterarie degli anni '45 e '60, nei quali a Varese sono state fatte esperienze culturali importanti: mostre internazionali, personaggi come Ambrosoli, Morselli, Bortoluzzi. Un esempio è Bertoni, principe del design industriale, padre della mitica Due Cavalli, e a Varese non lo conosceva quasi nessuno. Nel medesimo libro sono stato il primo a pubblicare i racconti giovanili di Gianni Rodari. L'interesse per “Gianni” è proseguito nel tempo con la pubblicazione di un volume che raccoglie racconti e articoli del periodo varesino e, da ultimo, con Storia del giovane Rodari (2013), una biografia approfondita su quegli anni e con alcuni “misteri” risolti, come ad esempio i motivi della sua uscita dal seminario e i rapporti con Mons. Citterio. Ho riscoperto e valorizzato scrittori, poeti, imprenditori, giornalisti, scienziati, eccetera.  Liala era già più conosciuta, ho cercato di valorizzarla con un premio negli anni '80, ma poi le iniziative, se non sono condivise e sostenute, decadono. Nel 1995 ho raccontato l'incredibile vicenda di Vincenzo Peruggia di Dumenza, il ladro della Gioconda. L'interesse per l'evento è cresciuto e prima la TV della Svizzera Italiana, poi un canale della TV tedesca e nel 2015 una TV americana l'hanno utilizzato, con altri documenti, per realizzare film-documentari. Nel 2007, per l'80° anniversario dell'elevazione di Varese a Provincia, ho realizzato una mostra e una pubblicazione relativa ad articoli, immagini e documenti d'epoca. Ho promosso e allestito altre mostre, tra cui quella della progettazione e realizzazione di piazza Monte Grappa con i disegni, i progetti e le immagini del periodo fascista o quella del 2010 sui bombardamenti dell'aprile 1944 e sui rifugi antiaerei. Da questa esperienza è partita la riscoperta e la valorizzazione del rifugio sotto il colle Mirabello.
Non mi sono solo occupato di personaggi di Varese, anche di Busto, Gallarate e di altre province limitrofe. 
Davanti alle mie idee e proposte di pubblicazione presso le istituzioni o le imprese interessate spesso ho ricevuto rifiuti, quasi sempre ho dovuto andare avanti solo con le mie forze. Chi ha creduto in me particolarmente è stata l'UNIVA che dall'89 fino al 2014 mi ha sostenuto nelle pubblicazioni sulle industrie locali. In tutto sono una ventina di libri che indagano le peculiarità dell'industria e dell'artigianato della Provincia e che oggi costituiscono una vera ricchezza per la cultura territoriale. Per quanto riguarda la storia, ho cercato di valorizzarne gli aspetti significativi: dagli insediamenti preistorici, ai Celti e alle tradizioni medievali, fino all'epoca moderna; la costruzione del Sacro Monte, lo sviluppo della città nel '700, dal Risorgimento, allo sviluppo turistico e la costruzione dei grandi alberghi, della funicolare, l'età del Liberty. Dalla Linea Cadorna alla Resistenza, ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ai rifugi antiaerei... 
 
Editore
 
Nel 1994 ho fondato la Macchione Editore. Molti mi dicevano:
- Chi te lo fa fare? - 
Ho fatto molti sacrifici: in quegli anni facevo anche l'assessore all'Urbanistica e mi dividevo tra la scuola e la politica. Dormendo poco come il mio solito, sono riuscito a fare tutto lo stesso.
Come casa editrice siamo partiti con 6 volumi all'anno per arrivare ai 100 di oggi. Abbiamo circa un migliaio di titoli, da Varese ci siamo estesi alla provincia, alla Lombardia, Liguria, Val d'Aosta al Veneto, alle Dolomiti... Non seguiamo un genere preciso, abbiamo varie collane, dall'aeronautica alla storia, alle tradizioni, all'arte e cultura, dalla cucina alla narrativa, alla poesia, ai libri per bambini e ragazzi. Propongo una collana dedicata ai giovani autori, mentre un buon successo sta riscuotendo il settore dedicato ai gialli e thriller. Un settore particolare che vorrei rilanciare sono le Guide Macchione. Un mix di informazioni che vogliono unire agli itinerari del Varesotto non solo notizie storico-geografico-artistiche, ma anche tradizioni, leggende, cucina, curiosità.
Anche da editore mi ha mosso il medesimo spirito di valorizzazione di studiosi che grazie alla mia casa editrice hanno avuto l'opportunità di pubblicare i risultati dello loro ricerche e delle loro passioni. Penso alla Storia di Varese del grande storico Luigi Ambrosoli, penso a Roberto Corbella, esperto di cultura celtica, stregoneria, tradizioni, fiabe e leggende.  Penso al volume sui Walser di Teresio Valsesia; penso ai libri di cucina di Piero Colombo o a quelli sulle cure erboristiche di Gabriele Peroni. Penso ai libri di arte, oltre al nostro Sacro Monte, anche ai sacri Monti d'Italia e Svizzera e libri su altri importanti edifici ed opere nei territori del Verbano e del Lario o dell'Ossola. 
Non posso dimenticare l'impegno profuso in testi che ricordano i sacrifici della guerra e della Resistenza, non solo nel varesotto ma anche nel comasco, come la testimonianza di Francine Christophe o di Sergio De Tomasi, le Donne Varesine della Resistenza, il romanzo del San Martino, il Sangue e la memoria, La Grande Guerra e il Varesotto, sulla brigata Walter Marcobi, o i recenti libri di Claudio Macchi e di Chiara Zangarini sulla Chronik della guardia di frontiera tedesca.
Varesini illustri? Ho iniziato collaborando con il patron di Tigros, Luigi Orrigoni, con la biografia di Mons. Pigionatti, di Piero Chiara, di Guido Morselli, ho pubblicato la storia di Francesco III D'Este, di artisti come Biancini o Tavernari, del dott. Montoli, di sportivi, come i libri sui campioni e i mondiali di ciclismo, quelli sui fratelli Ossola o Peo Maroso, eccetera.
La mia collana di storia si è negli ultimi anni arricchita grazie alle opere di studiosi di storia militare e giornalisti di quotidiani e riviste a tiratura nazionale, come Roberto Festorazzi, Leonardo Malatesta, Enzo Magrì, Stefano Fabei e altri, con numerosi volumi sul periodo della Prima Guerra Mondiale nelle zone di guerra tra Veneto e Trentino, sulla figura di Mussolini e i rapporti con Churchill, sulla Seconda Guerra Mondiale, come il libro sui bombardamenti di Milano tra il 1943 e il 1945 di Sebastiano Parisi.
Collaboro con il Premio Chiara, pubblicando ogni anno il volume vincitore della sezione inediti, e con il Premio Morselli pubblicando il primo classificato.
 
Quale sarà il futuro delle case editrici indipendenti come la sua?
 
Oggi il mercato è nazionale e globalizzato. Quasi tutte le librerie indipendenti hanno chiuso i battenti lasciando il posto ai punti vendita delle grandi case editrici che, ovviamente, hanno le loro politiche e i loro stili di marketing e di vendita. E' un mercato difficilissimo. Non solo in Italia non si legge, ma non c'è nemmeno più posto o interesse a sostenere i piccoli editori, anche se qui a Varese e in provincia alcuni librai continuano ad apprezzare il mio sforzo, i miei libri e mi offrono spazi di presentazione e di vendita. Rimane anche il mercato on line, nel quale tutti i miei libri sono facilmente reperibili. Ho inaugurato recentemente anche una collana di libri in formato Kindle, ho intenzione di sviluppare ulteriormente questa possibilità.
 
Premi e Riconoscimenti
 
Varese è una città avara di riconoscimenti ufficiali per i non varesini. Sono nato calabrese (bellissimo!) e resterò sempre un immigrato, perciò non ho avuto premi o riconoscimenti ufficiali. D'altronde anche il siciliano prof. Furia, nonostante abbia fatto di Varese un centro all'avanguardia con l'Osservatorio astronomico, ha avuto riconoscimenti solo post mortem. Facciamo le corna, a me non interessano. Mi interessa invece l'affetto dei cittadini “qualunque” che quando mi incontrano su e giù per il viale delle cappelle o in centro, mi fermano, mi sorridono e mi ringraziano per il mio lavoro. Penso che questo sia il riconoscimento più sincero ed affettuoso.
 
Progetti per il futuro
 
Tanti libri. Vorrei scrivere un paio di romanzi anch'io. Ho ancora tante idee e tante speranze nei cassetti e negli armadi, insieme a centinaia di articoli e di scritti inediti che prima o poi mi metterò a sistemare.
E infine un colpo di fortuna per inaugurare una grande casa editrice con libreria e tanti collaboratori a Varese.
 
(Intervista a cura di Chiara Zangarini)
 

Pubblicazioni


Libri:

La vita politica dei giovani varesini (1944-1950). Dal Fronte della gioventù alla FGCI. Testimonianza di Angelo Chiesa, s.e., s.l., 1978.

I congressi del Partito Comunista Italiano in provincia di Varese (1945-1977). Raccolta di atti e documenti, La Varesina Grafica, Azzate, 1979.

La ricostruzione della FGCI e l'inchiesta sulla condizione della gioventù nel varesotto, 1949-1950 / s.n., 1982.

Partito comunista e società varesina, 1921-1981. Una storia da salvare (a cura di), Varese, 1983.

Letteratura e popolo: analisi di un'esperienza provinciale, Varese 1944-1960, con repertorio di 33 autori e i primi scritti di Gianni Rodari, Lativa, Varese, 1984.

L'Aeronautica Macchi. Dalla leggenda alla storia, Franco Angeli, Milano, 1985.

Alle origini del movimento operaio nell'Alto Milanese (1883-1889), Tip. Enrico Pozzi, Schianno, 1985.

Capitoli di storia varesina 1945-1955, Lativa,Varese, 1986.

L'oro e il ferro. Storia della Franco Tosi, Franco Angeli, Milano,1987.

Due secoli di teatro a Varese 1776-1987, Lativa, Varese, 1987.

Il Fondo Dozzio e la Resistenza nel Luinese in V. Bernardi (a cura di) Fondo Giovanni Dozzio, “Quaderni dell'Archivio Storico CGIL Varese-Busto Arsizio”, n° 1, La Tecnografica, Varese, 1987.

Testimoni del tempo. Nuovi capitoli di storia dei comunisti varesini, Varese, 1989.

Varese in Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza, Ed. La Pietra, Milano, 1989.

Maglio e martello. Documenti per una storia della FIOM in provincia di Varese dalle origini al 1918 (con Daniela Franchetti), “Quaderni dell’Archivio storico CGIL della provincia di Varese”, n. 2, Varese, 1990.

Una provincia industriale: miti e storia dello sviluppo economico tra Varesotto e Alto Milanese, vol. 1° dal XVIII secolo alla Prima Guerra Mondiale (in collaborazione con UNIVA - Varese), Lativa, Varese, 1989; vol. 2° Ventesimo Secolo, Lativa, Varese, 1991.

In festa con gli operai varesini in 1901-1991 Memorie Fotografiche, CGIL Provincia di Varese, s.l., 1991.

Premiata Ditta. Breve storia del commercio varesino, Lativa, Varese 1992.

L'Amministrazione Socialista di Varese e il Sindacato Cooperativo Metallurgico in R. Ghirighelli (a cura di) Alla ricerca dell'altra Italia. Flavio Albizzati e il Sindacato Interprovinciale Metallurgico (1918-1924), “Quaderni dell'Archivio Storico CGIL Varese-Busto Arsizio”, n° 3, Linea Grafica, Malnate, 1992.

Laghi & Draghi, Macchione Editore, Varese, 1994.

Non solo amaretti. Le grandi tradizioni di Saronno e del suo territorio (con Alberto Bertoni) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 1995.

La Gioconda rapita. Chi ha veramente rubato il capolavoro di Leonardo da Vinci? La storia, le immagini, i documenti del processo, Macchione Editore, Varese, 1995. 

La sponda operosa. Società, industria e arte da Sesto Calende a Maccagno (con Alberto Bertoni) e (in collaborazione con UNIVA - Varese) Macchione Editore, Varese, 1996.

I cinquant'anni dell'A.S.E.A. Breve storia dei trasporti varesini (con Francesco Ogliari e Carlo Zanzi), Macchione Editore, Varese, 1996.

Cara Castronno. Ricordi del paese amato, (con Alberto Bertoni e Carlo Zanzi), Macchione Editore, Varese, 1997.

Olona. Il fiume, la civiltà, il lavoro (con Mauro Gavinelli e Raffaella Ganna) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 1998.

La tradizione del moderno. Storia della Mazzucchelli 1849-1999. La società e la fabbrica, gli uomini e le idee, (con Gianni Spartà), Macchione Editore, Varese, 1999.

Terra di pionieri. L'industria a Gallarate e nei centri della brughiera (con Alberto Grampa e Raffaella Ganna) e (in collaborazione con UNIVA - Varese) Macchione Editore, Varese, 1999.

Colline e ciminiere. I Distretti Industriali di Tradate e della Val d'Arno (con Raffaella Ganna, Alberto Grampa, Giuseppe Morreale) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2000.

Cotton e C. Storia industriale di Busto Arsizio (con Alberto Bertoni e Alberto Grampa), Macchione Editore, Varese, 2001.

Varese giardino d'industria (con Sara Macchione) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2002.

Le residenze per anziani nel territorio tra storia e qualità (con Carlo Zanzi), Macchione Editore, Varese, 2002.

La stazione di Cavaria, Oggiona, Jerago. Cento anni di storia (con Vittorio Macchi), Macchione Editore, Varese, 2003.

Varese in love (con Eugenio Manghi), Macchione Editore, Varese, 2004.

Con i nostri nonni al Sacro Monte di Varese (a cura di), Macchione Editore, Varese, 2004.

Da impresa a impresa. Le industrie in Provincia di Varese (a cura di) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2004.

Il Parco della Valle del Boia. Besnate, Cavaria con Premezzo, Jerago con Orago. Natura e cultura (con Grazia Malnati e Cristiano Nericcio), Macchione Editore, Varese, 2004.

Una piacevole gita al Sacro Monte di Varese (a cura di), Macchione Editore, Varese, 2005.

Impresa Saronno. I mille volti dell'industria sull'asse Milano-Varese-Como, (con AA.VV.) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2005.

Amarcord del territorio varesino, Macchione Editore, Varese, 2005.

Blu Verbano (a cura di), Macchione Editore, Varese, 2005.

Ciumbia. Modi di dire popolari nella parlata bosina, Macchione Editore, Varese, 2005.

Il sangue e la memoria. La punizione dei delitti fascisti in provincia di Varese, Macchione Editore, Varese, 2006. 

Spirit of Varese. La straordinaria bellezza del territorio varesino (con Eugenio Manghi), Macchione Editore, Varese, 2006.

Varese World (con Carlo Meazza), Macchione Editore,Varese, 2007.

Effetto Garibaldi. Storia degli anni che cambiarono Varese, Macchione Editore,Varese, 2007. 

Velocità Varese (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2007.

Ottantesimo dell'elevazione a Capoluogo di Provincia, s.l., 2007.

Immagine Varese (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2008.

Varese Moda e Mode (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2010.

Aprile 1944. Varese sotto le bombe, Macchione Editore,Varese, 2010.

Ho rubato la Gioconda. Storia di Vincenzo Peruggia e del più celebre furto d'arte, Varese, 2010.

Gianni Rodari e la signorina Bibiana. I racconti e gli scritti giovanili (con Chiara Zangarini e Ambrogio Vaghi), Macchione Editore, Varese, 2010.

Varese Energy (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2011.

Postfazione storica, in G. Panozzo, Quelli del San Martino, Pietro Macchione Editore, Varese, 2012.

Varese in the World (con Donatella Ferrari e Philippe Daverio) e (in collaborazione con UNIVA - Varese), Macchione Editore, Varese, 2012.

Enrico Tosi. Vent'anni di passione politica e sociale tra Busto Arsizio, Varese e Roma1945-1962, Varese, Pietro Macchione Editore, Varese, 2012.

Storia del Giovane Rodari (con Chiara Zangarini e Ambrogio Vaghi), Pietro Macchione Editore, Varese, 2013.

Varese bella e indimenticabile, Pietro Macchione Editore, Varese, 2013.

Angelo Poretti & C. Storia immagini e protagonisti della birra nata in Valganna, Pietro Macchione Editore, Varese, 2014.

Varese Benessere (in collaborazione con UNIVA - Varese), Pietro Macchione Editore, Varese, 2014.

Varese, Kursaal e Palace Hotel. Storia, immagini e protagonisti della splendida stagione del liberty e del turismo sul colle Campigli, Pietro Macchione Editore, Varese, 2014.

La Linea Cadorna tra Maggiore e Ceresio, Pietro Macchione Editore, Varese, 2014.

Casbeno, i Casbenàt, il Circolo, Pietro Macchione Editore, Varese, 2015.

Segue...

 

 

 
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